Doppia imposizione fiscale per gli italiani all’estero

  • Autore: Marco Valeri
  • Pubblicato il: 21-01-2019
  • Ultima modifica: 08-12-2022
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Doppia imposizione fiscale italiani all'estero: quando si paga la doppia tassazione? Secondo le vigenti leggi nazionali e i trattati internazionali, il cittadino italiano paga le imposte dove ha la residenza fiscale.

In pratica le imposte si pagano nel paese in cui si vive anche se ci sono delle eccezioni, come ad esempio chi si trasferisce per brevi periodi all'estero, oppure per chi si ritrova a lavorare occasionalmente fuori dai confini nazionali.

Ogni casistica è a sé dato che l'Italia ha stipulato, come vedremo nel primo paragrafo, diverse convenzioni sulla doppia imposizione che specificano i rapporti tra un paese e l'altro.

In questo articolo voglio chiarire tutti i dubbi relativi a questo tema, parlando anche di come regolarizzare la propria posizione fiscale quando:

ci si trasferisce a vivere all'estero,

cosa fare se non ci si è mai iscritti all'AIRE ma si vive all'estero da anni,

i casi di chi vive in Italia e lavora all'estero, ed infine quello dei pensionati ex dipendenti pubblici e privati che vanno a vivere oltre confine.

Da anni ViaggIn si occupa di informare chi si mette in viaggio e chi decide di andare a vivere all'estero, in questa guida vedremo come regolarizzare la propria situazione fiscale se si vive e lavora oltre i confini nazionali.

 

 

Doppia imposizione fiscale: cos'è?

 

 

Doppia imposizione fiscale: cos’è? La doppia imposizione fiscale, detta anche doppia tassazione, avviene quando il reddito di un cittadino viene tassato in due paesi, quello in cui il reddito è prodotto e quello in cui il cittadino è residente.

Doppia imposizione fiscale: ci possono essere diversi esempi che portano a questa situazione, quali:

  • quando si vive in un paese e si lavora in un altro;
  • quando si vive in un paese e si lavora temporaneamente in un altro;
  • quando si vive all'estero ma non si è provveduto a regolarizzare la propria situazione;
  • quando si vive con la pensione in un paese diverso da quello che la eroga.

Ci sono davvero tanti casi che possono portare alla doppia tassazione sui redditi.

Tuttavia da anni il diritto internazionale si occupa di questa casistica, dando modo di evitare la doppia tassazione dove e quando possibile.

Convenzione per evitare le doppie imposizioni in Italia: l'Italia ha ratificato diverse convenzioni internazionali per evitare la doppia tassazione sui redditi e presso il sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze è possibile scaricare in pdf quella relativa a tutti i paesi coinvolti.

Se sei uno dei cittadini che vive nel Regno Unito puoi approfondire l'argomento nella guida completa alle Tasse in Inghilterra e in UK, un approfondimento della percentuale di imposte che si pagano in questo paese come:

  • lavoratore dipendente (employee);
  • lavoratore autonomo (self-employer);
  • datore di lavoro (employer).

Nel prossimo paragrafo ti voglio spiegare come in base alle attuali leggi puoi evitare la doppia imposizione fiscale osservando semplicemente le leggi vigenti.

Colori del tricolore della bandiera italiana
Foto di David Peterson da Pexels

 

Doppia imposizione italiani all'estero: come evitarla?

 

 

Doppia imposizione fiscale: cos’è? La doppia imposizione fiscale, detta anche doppia tassazione, avviene quando il reddito di un cittadino viene tassato in due paesi, quello in cui il reddito è prodotto e quello in cui il cittadino è residente.

Non si tratta di nulla di illegale ma semplicemente di informazioni che servono a fare regolarizzare la tua posizione.

Partire informati è davvero importante, anche sotto il punto di vista fiscale, e questa è da sempre la missione di ViaggIn.

Le situazioni in cui puoi essere soggetto ad una doppia imposizione sono principalmente:

  1. vivi all'estero da tempo ma non hai mai regolarizzato la tua residenza fiscale (Italiani non iscritti all'AIRE);
  2. vivi in un paese dell'Unione Europea ma lavori regolarmente in un altro;
  3. vai a vivere e a lavorare all'estero per un breve periodo;
  4. vivi e stai cercando lavoro all'estero mentre percepisci il sussidio di disoccupazione dal paese d'origine;
  5. vivi con la tua pensione in un paese diverso da quello in cui viene erogata.

Queste sono tutte casistiche in cui potresti essere soggetto alla doppia imposizione fiscale.

La prima cosa che devi sapere è che sei soggetto all'imposizione fiscale del paese in cui sei residente.

Quindi se hai dei dubbi su dove devi pagare le imposte su un reddito ricorda sempre che si applicano le regole del paese in cui hai la residenza fiscale.

Ma c'è altro da aggiungere.

La maggior parte dei paesi del mondo, Italia inclusa, ha aderito a degli accordi contro la doppia imposizione fiscale.

Cosa significa?

Significa principalmente due cose:

  1. le imposte vengono pagate nel paese in cui lavori e successivamente dedotte da quello in cui vivi;
  2. il reddito che percepisci all'estero viene tassato nel paese in cui viene prodotto e non in quello in cui vivi.

Provo a spiegarmi meglio con un esempio relativo ad entrambe le situazioni:

  1. lavori occasionalmente a Berlino per un mese come lavoratore dipendente e ricevi uno stipendio che viene tassato secondo le leggi del Governo Tedesco. Torni in Italia, dove hai la residenza fiscale, e al momento della dichiarazione dei redditi dovrai dichiarare anche l'importo percepito dal lavoro in Germania per il quale, però, le imposte ti verranno dedotte;
  2. lavori per un mese in un paese che ha stipulato degli accordi internazionali con l'Italia secondo cui i redditi da lavoro dipendente in quale paese sono esenti da imposte in Italia.

Per evitare la doppia imposizione fiscale, quindi, devi sempre dimostrare la tua residenza alle autorità fiscali di competenza e apprende cosa prevede l'accordo contro la doppia imposizione tra l'Italia e il paese in cui vai a vivere (nel primo paragrafo trovi il collegamento diretto al Ministero dell'Economia e delle Finanze con tutti gli accordi ratificati dall'Italia.

Quartiere Europeo a Bruxelles in Belgio
Photo by Guillaume Périgois on Unsplash

 

Vivere all'estero ed evitare la doppia imposizione fiscale

 

 

Se hai decido di andare a vivere all'estero devi partire informato non solo per ottenere il meglio dalla tua esperienza, ma anche per evitare di essere soggetto alla doppia tassazione.

Come abbiamo visto fino a questo momento, per evitare la doppia imposizione fiscale devi, fondamentalmente, lavorare e produrre redditi nel paese in cui hai la residenza.

Per farlo devi iscriverti all'AIRE, l'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero.

Si tratta di una registrazione obbligatoria che per legge devono fare tutti i cittadini italiani che vanno a vivere all'estero per un periodo di tempo superiore ai 12 mesi.

Tieni presente che la domanda dev'essere fatta entro 90 giorni dalla tua partenza.

Ho scritto un'intera guida su Come iscriversi all'AIRE.

L'iscrizione viene gestita dal Consolato Italiano del paese in cui ti trovi (io ad esempio l'ho fatta presso il Consolato Italiano a Londra) e sebbene alle volte ci vogliano alcune settimane per lavorare le pratiche, fa sempre fede la data di richiesta, che sarà quelle che inciderà sulla tua residenza fiscale.

La domanda per l'Anagrafe degli Italiani all'Estero può essere fatta online in modo semplice e veloce.

Tieni presente, inoltre, che oltre a regolarizzare la tua posizione fiscale, l'Iscrizione all'AIRE di consente di avere molti altri vantaggi, quali:

  • poter richiedere o rinnovare il passaporto italiano nel paese in cui ti trovi;
  • poter richiedere o rinnovare la carta d'identità nel paese in cui ti trovi;
  • votare all'estero con il voto per corrispondenza degli italiani residenti all'estero.

Questi sono solo alcuni dei vantaggi.

Bandiera italiana
Photo by Pixabay

 

Vivo all'estero e non mi sono mai iscritto all'AIRE: cosa succede?

 

 

Nonostante la semplicità con cui è possibile iscriversi all'AIRE, capita che alcuni cittadini italiani rimandano questa pratica.

In questo caso potresti essere soggetto alla tanto temuta doppia imposizione fiscale.

Ma niente paura perché c'è più di un rimedio che molto probabilmente ti porterà a non pagare nulla che non devi.

La prima cosa che devi fare in questo caso, come puoi immaginare, è iscriverti all'AIRE.

Farà fede la data d'iscrizione all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero, quindi non è possibile fare una domanda retroattiva all'AIRE.

Tuttavia questo primo passaggio ti metterà in regola.

Ad ogni modo, se vivi all'estero regolarmente (hai una casa, un conto in banca, un lavoro come dipendente o autonomo) non sarai sicuramente soggetto alla doppia tassazione.

Infatti, risulterà che anche se non eri iscritto all'AIRE lavoravi regolarmente in un altro paese, dove i redditi che hai percepito sono stati tassati come dalle leggi previste da quel paese.

Difficilmente riceverai una lettera da parte dell'Agenzia delle Entrate italiana che ti chiederà spiegazioni perché non solo la situazione sarà abbastanza chiara, ma allo stesso modo in questo lasso di tempo in cui sei stato all'estero non hai prodotto alcun reddito in Italia.

La storia, invece, cambia se mentre sei all'estero produci anche dei redditi in Italia, e per questo aspetto ti rimando agli accordi tra l'Italia e il paese in cui vivi di cui ho parlato nel primo paragrafo di questo articolo.

Bandiera dell'Unione Europea
Photo by Markus Spiske on Unsplash

 

Convenzione doppia imposizione

 

 

Convenzione doppia imposizione: come abbiamo visto, le convenzioni internazionali tra due paesi contro la doppia imposizione servono per evitare che uno stesso soggetto si ritrovi a dover pagare le imposte su un unico reddito in due paesi diversi.

Il fine ultimo, quindi, è quello di fare in modo che un cittadino non paghi le tasse sia nel paese in cui risiede, sia nel paese in cui produce il reddito.

Specifico questo paragrafo perché può farti avere un quadro completo sulla questione.

Infatti le leggi nazionali di uno Stato stabiliscono quelle che sono le modalità in cui le imposte vengono chieste al contribuente ma c'è da specificare che le convenzioni internazionali hanno un valore più alto alle leggi nazionali.

Se sei davanti a qualsiasi problematica relativa alla doppia tassazione devi rifarti alle sedi ufficiali del paese che le sta richiedendo.

Come abbiamo visto nei precedenti paragrafi, per capire la singola casistica devi rifarti alla convenzione che l'Italia ha stipulato con il paese in cui ti trovi per la quale ti rimando al primo paragrafo di questo articolo.

Nei prossimi paragrafi proviamo a vedere qualche esempio specifico.

Simbolo dell'Euro a Francoforte in Germania
Photo by Tabrez Syed on Unsplash

 

Vivere in Italia e lavorare all'estero

 

 

Se vivi in Italia e lavori in un altro paese devi considerare quella che è la convenzione tra il paese in cui lavori e l'Italia per capire che sei soggetto alla doppia tassazione o meno.

Come abbiamo visto le convenzioni internazionali sulla doppia imposizione variano di paese in paese ma solitamente rispettano, anche se non sempre, questi aspetti:

  • lavoro dipendente: il reddito viene tassato nel paese in cui viene percepito;
  • lavoro autonomo: il reddito che produci all'estero viene tassato nel paese in cui è prodotto se hai un ufficio o un attività in questo territorio.

Come ti dicevo, si tratta di due linee generali, quindi rivolgiti sempre alle autorità competenti o ad un commercialista in Italia.

L'Unione Europa tende a tutelare tutti i cittadini europei che sono lavoratori pendolari transfrontalieri.

A tal proposito, se percepisci tutto il tuo reddito in un paese diverso da quello in cui sei residente, il paese in cui lavori dovrebbe attuare su di te gli stessi sgravi, nonché le detrazioni fiscali, che applica a tutti i cittadini regolarmente residenti.

Se hai interesse ad approfondire questa questione, l'Unione Europea ha creato una guida che prende nome di EURES nelle regioni transfrontaliere.

Simbolo dell'Unione Europea
Photo by Christian Lue on Unsplash

 

Cittadini italiani disoccupati in cerca di lavoro all'estero

 

 

I cittadini italiani disoccupati possono recarsi tranquillamente in un altro paese a cercare lavoro.

Se si tratta di un paese dell'Unione Europea, il cittadino non verrà riconosciuto come residente se si ferma in questo paese per un periodo inferiore ai sei mesi.

In caso contrario, ovvero se si superano i sei mesi, si potrebbe essere considerati residenti nel paese in cui si sta cercando lavoro ed essere soggetti alle imposte di quel paese.

Evidenzio questo aspetto perché può essere un'ottima opportunità per chi ha perso il lavoro in Italia e sta cercando lavoro all'estero.

Tieni presente, però, che il tuo sussidio di disoccupazione potrebbe non esserti pagato se ti trasferisci a vivere all'estero.

A tal proposito confrontati sempre con gli uffici dell'INPS prima di prendere qualsiasi decisione.

Se sei alla ricerca di una nuova occupazione in UE tieni presente che puoi contare sull'Ufficio di Collocamento dell'Unione Europea e su molte altre risorse che ho racchiuso nella mia Guida per lavorare in Europa.

Tricolore italiano bandiera Italia
Photo by Pixabay

 

Doppia tassazione pensionati italiani all'estero

 

 

I pensionati italiani che decido di trasferirsi a vivere all'estero devono, prima di partire, informarsi bene sulla loro situazione.

Le vigenti leggi italiane, infatti, prevedono che i pensionati ex dipendenti pubblici che si trasferiscono all'estero siano soggetti ad una doppia tassazione.

Per questi ultimi, infatti, trasferirsi a vivere all'estero significa ritrovarsi a pagare le imposte sul reddito sia in Italia, sia nel paese in cui si sono trasferiti.

Dato che ogni situazione è a sé, è sempre bene rivolgersi all'INPS per avere informazioni dettagliate in merito alla propria situazione.

La storia, invece, cambia per quanto riguarda i pensionati ex dipendenti/lavoratori privati.

Per questi ultimi non c'è uno specifico vincolo che imponga la doppia tassazione.

Infatti, una volta presa la residenza nel nuovo paese, la pensione verrà tassata solo nel paese in cui si vive e non più dall'Italia.

Molti pensionai hanno cambiato vita, o hanno giocato a loro favore con una tassazione più bassa rispetto a quella italiana, andando a vivere in Portogallo con la pensione italiana.

Dato che anche in questo caso ogni situazione potrebbe presentare delle peculiarità, prima di fare qualsiasi cosa è sempre bene rivolgersi all'INPS per conoscere tutti gli aspetti relativi alla propria situazione.

Conclusione

In questo articolo abbiamo visto le casistiche principali legate alla doppia imposizione per gli italiani che vanno a vivere o a lavorare all'estero.

Come hai avuto modo di capire, partire informato è sempre molto importante, nonché la missione di ViaggIn.

A presto.

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