Tornare in Italia dopo anni all'estero: tasse, AIRE e amore

  • Autore: Marco Valeri
  • Pubblicato il: 02-07-2023
  • Ultima modifica: 02-07-2023
  • Commenti: 57

Tornare in Italia dopo anni all'estero ha davvero senso? Dopo anni passati lontano dai confini nazionali sono arrivato alla conclusione che dipende molto da quello che è il tuo obiettivo di vita.

Ad ogni modo, chiunque si trasferisce a vivere all'estero finisce con il fare questo pensiero.

Erroneamente finiamo per pensare che tornare a casa sia una sconfitta.

In questo articolo ti spiego perché non lo è e lo faccio dopo diversi anni lontano da casa e oltre i confini nazionali.

Ma questo non è l'unico aspetto di cui ti voglio parlare dato che ci sono delle questioni pratiche ed emotive che seguono questo pensiero.

Infatti tornare a vivere in Italia significa anche dover regolarizzare alcune situazioni come:

  • l'iscrizione all'AIRE;
  • le tasse e le casistiche relative alla doppia tassazione;
  • il passaporto.

Con questo articolo voglio affrontare tutti questi aspetti, a partire da quello legato al lato delle emozioni di chi si pone questa domanda, fino a svelarti quella che secondo me è la risposta più adatta a questo quesito, anche per te.

  1. Tornare in Italia dopo anni all'estero
  2. Tornare in Italia dall'Inghilterra dopo Londra
  3. AIRE e tasse: cosa fare?
  4. Tornare in Italia con il passaporto scaduto: cosa fare?
  5. Tornare in Italia per amore o no?

Tornare in Italia dopo anni all'estero

 

Tornare a casa dopo un periodo all'estero è la domanda che si pongono, chi prima e chi dopo, tutti i connazionali che vivono fuori dall'Italia.

Ognuno per un motivo diverso.

C'è chi si è posto questa domanda per nostalgia di casa,

chi perché era stufo della sua vita all'estero,

chi perché non ha trovato quello che stava cercando,

chi perché un giorno spera di tornare a casa anche se si è realizzato lontano dal nostro paese.

E tu perché te lo stai chiedendo?

Io ti posso dire che è una domanda che mi sono fatto spesso.

Vivo da diversi anni a Londra e grazie a ViaggIn ho avuto modo di girare molto negli ultimi anni.

Tuttavia non mi è mai passata quella nostalgia di casa, quella voglia di tornare a vivere vicino alla mia famiglia, agli amici di un tempo.

Ci sono stati periodi della mia avventura all'estero che questo desiderio è stato più o meno forte.

Ad esempio, quando faccio delle lunghe vacanze a casa, magari per un paio di settimane, mi è sempre difficile tornare alla mia vita di Londra.

Non so bene cosa mi succede ma prima di partire comincio a sentire una gran nostalgia: la mia famiglia,

i parenti,

gli amici,

i pranzi e le cene all'italiana,

la semplicità della nostra gente,

il buon cibo,

i colori dei paesaggi,

i cani che vivono con i miei,

la vita in Italia.

Non ci posso fare niente, io amo il nostro paese e tempo fa ho anche scritto una guida completa su Come si vive in Italia oggi nella quale ho provato, nonostante legittime critiche, ad analizzare gli aspetti positivi del nostro paese.

Vivere all'estero alle volte mi fa sentire come se mi stessi perdendo qualcosa e questo pensiero si trasforma quasi in paura quando trovo i miei genitori un po' più invecchiati dalla volta prima.

Li guardo e tra me e me penso:

ma ne vale davvero la pena di vivere così lontano?

Ti capita mai di ritrovarti in queste sensazioni?

Ti capita mai di provare le stesse emozioni?

 

Tornare in Italia dall'Inghilterra dopo Londra

 

Così finisco per pensare che è il caso di tornare in Italia dall'Inghilterra dopo Londra.

Se tutte le cose che ti ho descritto nel paragrafo precedente mi mettono nella condizione di voler tornare, ce ne sono altre che mi bloccano.

Te le voglio provare a spiegare in questo paragrafo anche se poi è una cosa sola che mi spinge a decidere ed è il punto che voglio tenermi per la fine di questo articolo.

 

Vivere in Inghilterra mi ha dato molto.

E' un'esperienza che mi ha cambiato completamente la vita.

Qui ho trovato una strada,

una direzione,

quello che oggi chiamo il mio Nord e di cui ho parlato in Rimanere in Italia o andare all'estero?

Sarò per sempre grato a questo paese e alla città di Londra per questo motivo.

Insomma, vivere all'estero ti apre la mente, ti permette di crescere, di scoprire nuovi punti di vista e cose nuove su te stesso che prima non conoscevi.

E' un'esperienza che io consiglio a tutti, anche se per un breve periodo.

Viaggiare ti salva la vita o comunque te l'arricchisce.

Ma proviamo a vedere un aspetto molto più pratico: il lavoro.

Sebbene io sia uno di quelli che ama vedere gli aspetti positivi delle cose, incluso il mercato del lavoro italiano, posso affermare che lavorare a Londra oggi presenta degli aspetti che è impossibile non considerare quando ci si pone la domanda torno in Italia o no?

Il mercato del lavoro di Londra è sicuramente più serio di quello italiano (mi dispiace ma è così),

ci sono molte più opportunità per chi parte da zero,

c'è possibilità di crescita se ci si impegna (molto più che in Italia dove in alcuni settori sembra di rimanere sempre al punto di partenza),

il lavoro in nero praticamente non esiste,

si guadagna, a parità di mansione, quasi sempre molto di più.

Ma non è tutto.

A Londra è facile trovare lavoro, spesso anche se non hai esperienza.

In Italia, invece, è difficile trovare lavoro, anche se hai esperienza.

Io sono dell'idea che questo è il motivo per cui la maggior parte di noi, anche se ha voglia di tornare in Italia, non lo fa.

Ti posso dire che, secondo il mio personale punto di vista, la qualità della vita è più alta in Italia che in Inghilterra, ma a parità di opportunità di lavoro, il nostro paese, purtroppo, perde spesso e notevolmente il confronto.

Sempre purtroppo per il mondo del lavoro italiano, la partita è persa quando si parla anche di altri paesi, come la Germania, l'Olanda, il Belgio.

Ma la stessa cosa succede se ci si spinge in America e in altri territori in cui la meritocrazia esiste.

Purtroppo (e lo dico con un certo dispiacere perché amo il mio paese) in Italia è difficile trovare lavoro.

Pensa a tutti i giovani giornalisti laureati che scrivono gratis (o per per una paga da miseria) per grandi testate giornalistiche.

Poi ci sono gli eroi in Italia, gente come Enrico Mentana, un Giornalista (la maiuscola è voluta) che ammette questa chiusura da parte di una buona parte della sua categoria e allora apre un giornale con i suoi soldi e ci mette a lavorare dei giovani giornalisti,

persone valide,

che meritano quel posto e che hanno dato vita ad un quotidiano online davvero piacevole da leggere, il giornale online di Open.

Come vedi, e come saprai, il lavoro è un aspetto davvero cruciale per chi vive all'estero.

Sicuramente non l'unico.

Infatti non è questo l'aspetto che tutt'oggi non mi ha fatto lasciare Londra e tornare in Italia, ma prima di parlartene ti voglio illustrare alcuni aspetti pratici:

quello delle tasse e quello dei documenti che trovi nei successivi paragrafi di questo articolo.

 

I vantaggi di aver fatto un'esperienza di vita e lavorativa all'estero

Qualunque sia la tua scelta, il fatto di aver vissuto all'estero per un periodo di tempo ti porterà dei vantaggi.

A livello lavorativo ti voglio far presente che chi ha vissuto all'estero riesce a trovare lavoro più facilmente in Italia.

Infatti se hai lavorato per qualche anno in un settore specifico oltre confine potrai rivenderti davvero bene questa tua esperienza nel mondo del lavoro italiano.

Ti dico questo per esperienza dato che diverse persone che ho conosciuto a Londra sono riuscite a tornare in Italia con un lavoro che le aspettava.

Tuttavia questo implica che devi specializzarti in un settore quando sei all'estero.

Un mio caro amico, Gianluca, ha lavorato a Londra per 3 anni come chef, partendo quasi da zero.

Dopo questi tre anni aveva voglia di tornare in Italia.

Così ha iniziato a cercare lavoro da Londra in Italia ed è stato assunto da un albergo in Trentino dove ha continuato ad esercitare la professione di chef.

Oltre al lavoro c'è anche un altro vantaggio.

Vivere all'estero ti mette nella condizione di vivere in un contesto lontano da quello in cui hai sempre vissuto.

Questo ti permette di aprire la tua mente grazie alle sfide e alle esperienze che questa avventura ti mette davanti.

Così, se decidi di tornare in Italia torni con una mente più aperta che ti aiuterà ad affrontare al meglio le nuove sfide.

 

AIRE e tasse: cosa fare?

 

Se hai vissuto per diverso tempo all'estero, per tornare in Italia hai bisogno di una certa preparazione.

Ad esempio bisogna chiudere il conto ed aprirne uno nuovo.

Chiudere il contratto d'affitto.

Traslocare, che è già difficile da un quartiere e l'altro, immaginati da due paesi diversi.

Tuttavia con un po' di tempo ed organizzazione si supera tutto, hai vissuto all'estero da solo, non ti spaventa più nulla.

 

Tornare in Italia: cosa fare con l'AIRE?

Se hai vissuto all'estero per più di 12 mesi hai dovuto iscriverti all'AIRE - Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero.

Se non l'hai fatto sei un fuorilegge ma niente paura:

  1. non ci sono sanzioni amministrative se non ti iscrivi all'AIRE (e nemmeno penali);
  2. stai tornando in Italia quindi non ti serve più.

Se, invece, ti sei registrato l'unica cosa che devi fare è comunicarlo al Consolato Italiano di competenza nel paese in cui ti trovi.

Tornare in Italia AIRE: come da comunicato ufficiale della Farnesina, se hai deciso di tornare a vivere in Italia devi comunicarlo al Consolato Italiano del paese in cui ti trovi che provvederà a cancellare la tua iscrizione all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero.

Nulla di complicato come vedi.

Il Ministero degli Esteri evidenzia anche che una volta che vieni iscritto all'A.R.P. (Anagrafe della Popolazione Residente) la cancellazione all'AIRE è automatica.

L'iscrizione all'A.R.P avviene in automatico quando prendi nuovamente la residenza presso un Comune italiano.

Tuttavia ti consiglio di comunicare il tuo rientro in Italia al Consolato Italiano del paese in cui vivi.

 

Tornare in Italia tasse

Non so bene per quale motivo ma questo aspetto spaventa spesso i connazionali che devono rientrare in Italia.

La faccenda, però, è molto semplice.

Quando sei residente in un paese paghi le tasse solo in quel paese.

I trattati europei legiferano che non dev'essere applicata la doppia tassazione per chi vive all'estero.

Ti faccio un esempio: io lavoro a Londra, città in cui ho la residenza.

Sono anche iscritto all'AIRE.

I miei redditi non vengono tassati in Italia ma solo nel Regno Unito, questo avviene anche perché non producono alcun reddito in Italia.

Infatti la maggior parte dei paesi ha aderito agli accordi contro la doppia tassazione (quindi non solo i paesi dell'Unione Europea), argomento su cui ho scritto un intero articolo per chiarire tutti i punti relativi a questo aspetto di chi decide di andare a vivere all'estero.

Paghi le tasse nel paese in cui sei residente, quindi il giorno che decidi di tornare in Italia, una volta che risulterai nuovamente residente in un Comune italiano smetterai di pagare le tasse nel paese estero.

I casi in cui puoi essere soggetto alla doppia tassazione, ma che non riguardano l'argomento di cui stiamo parlando, sono quando vivi in un paese ma produci reddito in un altro.

Ti faccio un esempio: se vivi a Berlino, ma hai una casa di proprietà a Milano che affitti regolarmente, sul reddito che ne deriva dall'affitto pagherai le imposte allo Stato Italiano.

 

Tornare in Italia con il passaporto scaduto: cosa fare?

 

Ultima questione che aggiungo prima di svelarti il mio punto di vista su tutta questa faccenda.

Ho deciso di mettere questo paragrafo per le tante domande che ho ricevuto.

Se vivi all'estero e hai il passaporto scaduto devi sapere che puoi richiederlo presso il Consolato Italiano di competenza.

Questo è uno dei tanti vantaggi per chi si iscrive all'AIRE (iscrizione che tra l'altro è gratuita e che si fa online in pochi minuti).

Infatti se vivi all'estero e sei iscritto all'AIRE puoi:

  • fare il passaporto italiano all'estero;
  • rinnovare il passaporto italiano all'estero;
  • fare la carta d'identità italiana all'estero;
  • rinnovare la carta d'identità all'estero;
  • votare in Italia dall'estero grazie al voto per corrispondenza degli italiani all'estero.

Credimi che si tratta di aspetti molto comodi e sono solo alcuni dei vantaggi.

Tuttavia se torni a vivere in Italia ed hai il passaporto scaduto puoi richiedere semplicemente il rinnovo del passaporto italiano in Italia.

La legge italiana infatti evidenzia che tutti i cittadini italiani devono essere messi nella condizione di poter richiedere il passaporto nel loro paese.

Se hai bisogno di ulteriori informazioni ti rimando alla mia guida sui Documenti per il rinnovo del passaporto italiano.

 

Tornare in Italia per amore o no?

 

Tornare in Italia per amore o no? Dipende da quello che vuoi.

Mi manca casa.

Mi manca la mia famiglia,

Mi manca la vita che facevo in Italia.

Oggi come oggi mi sento anche con un piede da una parte e l'altro dall'altra.

Marco, che significa?

Mi spiego: sono convinto che se tornassi a vivere in Italia oggi mi mancherebbe anche Londra.

Tuttavia, ho capito che puoi rispondere a questa domanda solo dopo aver risposto (sinceramente) ad un'altra domanda ancora:

cosa vuoi dalla vita?

Se quello che vuoi veramente si trova in Italia puoi anche finire di leggere questo articolo e andare a fare la valigia.

Se quello che vuoi dalla tua vita si trova al momento lontano da casa continua a seguire la tua strada.

Scrivo per ViaggIn perché amo scrivere ma nella vita lavoro nel ramo informatico.

Nella città di Londra ho cominciato un percorso difficile ma pieno di soddisfazioni che mi sta facendo crescere nel mio lavoro.

Questo è il motivo per cui, nonostante l'amore che ho per il mio paese, ancora vivo lontano da casa e a quanto pare ci starò ancora per qualche anno.

Ti invito a porti la stessa domanda e a risponderti sinceramente.

Sai solo tu cosa è meglio per te.

E non sentirti mai sconfitto.

C'è chi vede il tornare in Italia dall'estero una sconfitta.

Non c'è nulla di più falso.

Sai tu dove e come devi andare in questo momento.

Inoltre, nella maggior parte dei casi, lavorare in un altro paese ti permette di avere un'esperienza sul curriculum che spesso ti aiuta a trovare lavoro in Italia con più facilità.

I dubbi sono legittimi e più che validi, però alla fine la tua felicità è l'unica cosa che conta.

Non te lo dimenticare: se hai deciso di tornare a casa sentiti davvero libero di farlo.

Se, invece, hai deciso di continuare il tuo viaggio, buon proseguimento.

Indipendentemente da quello che farai ti auguro il meglio.

A presto.

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57 commenti

Federico Calvanelli

Pubblicato il 16-01-2019 da Federico Calvanelli

Sono d'accordo con te, se la decisione che prendi è totalmente tua e la senti come la cosa giusta da fare nessuno può giudicare una decisione simile

Gaia

Pubblicato il 25-05-2019 da Gaia

Sono capitata qui per caso. Tra una settimana torno in Italia dopo 5 anni in Danimarca (ho 29 anni). Ho lasciato un lavoro stupendo presso una grande compagnia, un salario molto alto e tantissimo tempo libero. Inizierò in Italia un lavoro con un salario dimezzato, ma un titolo maggiore, tante responsabilità e tante cose nuove da imparare. Questo per dire che, come hai detto tu, bisogna capire i propri valori e quello che nella vita si ritiene importante ed agire in quella direzione. Il resto è tutto dentro di noi, i limiti compresi. Io spero che tutti tornino un giorno in Italia – tutti insieme potremmo risollevarla! A me la Danimarca ha insegnato a non avere mai paura, che tutto nella vita può realizzarsi, ovunque. Che la nostra vita e crescita dipende solo da noi e non da ciò che ci circonda. E a tutte le persone, Italiane e non, che si chiedono sbalordite perché mai io voglia tornare in Italia – sarò contenta di dimostrare che le scelte meno ovvie, ma più sentite, portano al successo. Grazie per il tuo articolo 🙂 e buona fortuna per tutto!Gaia

Emanuela

Pubblicato il 29-08-2019 da Emanuela

anche io sto per tornare in Italia dopo 11 ani a Londra! e dopo lunghi angoscianti anni di “vado/non vado” posso dire che finalmente non solo ho preso una decisione, ma non sono mai stata cosi contenta in vita mia!Io parto con due bambini e lascio marito a Londra (poco contento ma si abituera’ a fare i week end in italia, mica male direi!) e un lavoro molto glamour….e non posso affermare che quando scatta la molla non c’e’ niente che ti faccia tornare indietro.Andro’ a vivere in un paesino sul mare vicino alla mia famiglia e tutti mi dicono sei pazza,, cosi piccolo chiuso e limitato.nono, ci si limita solo con la testa!un abbraccio e coraggio a tutti gli expats che sono ancora confusi….arrivera’ la risposta prima o poi!

Ugolini Marcello

Pubblicato il 24-09-2019 da Ugolini Marcello

Sto ritornando in Italia (veneto)dopo 60 anni di Svizzera e mi sembra di avere scritto io questo articolo. Tutto verissimo. GrazieUgolini Marcello

Francesca

Pubblicato il 01-10-2019 da Francesca

In preda ad un momento di disperazione stavo cercando risposte online perché da sola non me le so dare... un po' come quando si e' in crisi e si consulta l'oroscopo sperando che questo ci illumini quando dentro abbiamo il buio!! E cosi' ho trovato questo bellissimo blog. Invidio in maniera benevola tutti quelli che stanno tornando a casa ed il loro coraggio. Davvero. Il mio cuore e' rotto a meta' da 17 anni, quando sono venuta via da casa per raggiungere quello che ora e' mio marito conosciuto 19 anni fa durante una mia vacanza estiva a Londra. Marco, hai descritto in pieno anche il mio dolore: la mancanza della famiglia, delle radici, del potersi esprimere nella nostra lingua che e' la nostra identità fondamentalmente. La vita sociale non mi manca nemmeno qui anche se non e' quella con gli amici di una vita con cui si ha un profondo vissuto affettivo, linguistico, culturale e culinario (che non e' poco!) in comune. Certo, cerco di vedere il positivo del vivere qui: visitare bellissimi posti per esempio, avere un lavoro in centro città che aiuta a pagare le spese e qualcosa in più (non parliamo pero' del caro prezzo del commuting....), avere tutto a portata di mano: teatri negozi musei eventi e via dicendo. Ma sono stanca di tutta questa roba. Ormai in 17 anni ho più che dato. Londra e' una città bellissima ma molto difficile da vivere a lungo termine e dopo gli entusiasmi degli anni iniziali toglie anni di vita e salute a chi ci vive. Voglio una vita più tranquilla, genuina circondata dalla natura, immersa in una piccola comunità che a molti può stare stretta, ma a me darebbe indietro quel senso di appartenenza ad un luogo e a una entità che ho perso ormai da troppi anni, ma che mi e' sempre mancata. Il mio problema non e' l'orgoglio di tornare indietro come fosse un fallimento, assolutamente. Il mio problema puramente pratico: il lavoro. Avere 44 anni ed essere donna sappiamo come funziona per le assunzioni in Italia. Siamo vecchie. Abbiamo esperienza da vendere, ma non siamo più giovani risorse. E anche a volere un ruolo inferiore, no, non te lo danno. Un laureato in Italia e' quasi penalizzato perché ha un titolo per cui lo devono pagare. Se pero' non hai il titolo non va bene lo stesso. E allora?! E' vero che, invece, a Londra o forse anche nel resto degli UK in un modo o nell'altro un lavoro lo si trova e a tutte le eta'. Quindi l'unica cosa che mi tiene qui per i capelli e' il lavoro che serve per sopravvivere prima ancora che a vivere. Mio marito non ha imparato l'italiano abbastanza per potere trovare un lavoro a casa. E' stata una battaglia in questi anni, mia persa. Pero' si e' recentemente messo in proprio cercando di realizzare il suo sogno che automaticamente realizzerebbe anche il mio perché se tutto andra' bene potrà gestirsi da ovunque si trovi. Non so quanto ci vorrà ancora, ma voglio credere che il mio rientro a casa avverrà prima della pensione!!! Non c'erano cosi' tanti Italiani a Londra quando sono arrivata io. Se non avessi conosciuto mio marito non sarei qui nemmeno io. E' tristissimo e sconcertante vedere quanti giovani con potenziale scappino da casa per potere vivere le loro ambizioni o anche solo per portare a casa uno stipendio. Gaia, nel commento precedente, ha colto in pieno la questione: se potessimo tornare a casa portandovi le risorse preziose che abbiamo acquisito stando via e le mettessimo in pratica, se ci venisse data la possibilità di prendere in mano la situazione o se ce la prendessimo noi in mano con una rivolta alla francese, l'Italia risorgerebbe. Marco, scusa per questo papiro che ho scritto e grazie per non avermi fatto sentire sola in questa grandissima nostalgia verso casa. Chissà, magari qualche volta ci siamo anche incrociati in qualche stazione della metropolitana...in bocca al lupo per tutto!

Clara Zangirolami

Pubblicato il 07-11-2019 da Clara Zangirolami

Ho trovato per caso questo blog e questo articolo che calza a pennello. Dopo 5 anni e mezzo in Germania ho deciso di tornare. Mi sono riconosciuta nei pensieri dell’expat e soprattutto nella domanda che mi attanagliava ormai da anni: “Ma ne vale la pena?”. La mia vita è stata un insieme di eventi positivi, ma anche negativi, sono cresciuta moltissimo e ho affinato capacità di adattarmi e di apertura mentale. Purtroppo ho lentamente perso la motivazione nello scoprire la città e le persone che avevo attorno. Non era più sostenibile vivere in un luogo dove le persone vanno e vengono ogni paio di anni.Per lungo tempo mi sono interrogata sulla possibilità che sia stata io a “negativizzare” il luogo dove ho vissuto (Berlino) alla luce delle esperienze personali che mi hanno cambiata e che mi hanno stravolto la vita. Ora sono tornata a casa: dalla mia famiglia, dai miei amici di una vita e nella città dove sono cresciuta. Ho ancora molto da imparare e mi sono promessa di vivere la mia esperienza qui con lenti nuove e una mente aperta.Clara

Federica

Pubblicato il 19-12-2019 da Federica

Sono capitata in questo blog per caso, cercando di trovare conforto nelle esperienze altrui. Vivo all’estero da quasi 4 anni e il desiderio di tornare a casa mia cresce sempre di piú. Torno in Italia una volta al mese ma non é la stessa cosa, mi manca la mia famiglia e la mia terra. Nel 2020 ho intenzione di tornare a casa ma sono terrorizzata, ho paura che io e il mio fidanzato non riusciremo a trovare lavoro. Ho molte speranze e proprio per questo ho paura di essere solo un’illusa.

Caterina Giordo

Pubblicato il 19-12-2019 da Caterina Giordo

Ciao Federica, spero per te non sia un problema se ti rispondo pur non essendo l'autrice dell'articolo Se hai questo desiderio e questa esigenza non puoi fare altro che ascoltare te stessa e tornare in Italia. Non c'è niente di male nel voler tornare a casa e non c'è niente di male ad amare il proprio paese, la propria terra e a voler vivere più vicini alla propria famiglia. Vivere all'estero ha senso se c'è gioia, soddisfazione e amore per ciò che si fa, altrimenti il gioco non vale la candela. La cosa peggiore che possa succedere è che tu ed il tuo fidanzato decidiate un domani di partire di nuovo, magari verso un posto diverso. Non chiuderanno le frontiere, ma saprai di aver fatto tutto il possibile per vivere la vita che desideravi :) Ho tanti amici ed amiche che dopo lunghe esperienze all'estero sono tornati in Italia e non escludo di farlo anche io un domani. L'Italia non è un mostro da cui scappare, in tanti ce la fanno, puoi farcela anche tu. Ti mando un abbraccio

Giorgio

Pubblicato il 26-12-2019 da Giorgio

Sono capitato su questo blog per caso e mi sembra di rivedere la mia esperienza in molti commenti. Sono all’estero da 20 anni e poco per volta il mio entusiasmo è sfumato fino ad arrivare nell’ultima città In cui mi sono trasferito (Bruxelles) con un sentimento d’indifferenza che si è gradualmente trasformato in insofferenza e frustrazione. Il solo beneficio in questo momento è un lavoro che mi permette di vivere ma non mi soddisfa più da tempo. Per il resto condivido la difficoltà di pianificare un rientro a 46 anni con un compagno che non parla italiano. Ultimamente spopolano le testimonianze di chi all’estero vive felicemente e con successo Come fosse l’ultima soluzione alla crisi del lavoro che c’è in Italia. Mi conforta sentire qui le voci di chi condivide il desiderio di rientrare e di chi c’è l’ha fatta con soddisfazione .

Fab

Pubblicato il 03-01-2020 da Fab

Grazie per questo articolo, mi trovo all'Estero e in un momento di difficoltà emotiva e mi hai aiutato almeno un po' ad alleviare il malessere

Elena

Pubblicato il 22-06-2020 da Elena

Ciao Francesca anche io ho 45 anni come te e sono qui da 19 anni. Sono sposata con un inglese che non ha mai voluto imparare l’italiano e io specialmente dopo il covid19 voglio tornare a casa dai miei che stanno invecchiando. Cosa fare? Cosa hai fatto tu? Mi piacerebbe molto scambiare qualche email con te.

Elena

Pubblicato il 22-06-2020 da Elena

Ciao GiorgioSono in Inghilterra e nella tua stessa situazione.Cosa hai deciso di fare poi?Io non vivo più bene qui. Sono sempre triste e malinconica. Dopo 19 anni mi sento sempre fuori posto.

Loris

Pubblicato il 14-08-2020 da Loris

Ciao, anch’io ho scoperto per caso questo blog mentre cercavo un aiuto nel capire se fosse la decisione giusta quella di tornare in Italia. Londra mi ha dato molto nei 20 anni che ho passato qui, ma penso sia giunto il momento di tornarmene a casa e stare più vicino ai miei genitori, i miei fratelli e tutti i vecchi amici. L’Italia al momento non sembra granchè, ma pure Londra sta peggiorando per cui non è un problema che mi assale. Quello che più mi preoccupa è che un pò per ignoranza e un pò per menefreghismo non mi sono mai iscritto all’AIRE. Volevo sapere se questo potrebbe rivelarsi un problema una volta tornato in Italia. Ringrazio chiunque mi possa dare un consiglio a riguardo.

Claudia

Pubblicato il 21-10-2020 da Claudia

Sono capitata qui per caso, in un momento buio di indecisione sul da farsi. Vivo in Uk (ma in Devon) da 6 anni e comincia tutto a starmi stretto, in particolare la gestione dei rapporti umani. Trovare questo blog e tutti questi commenti sono stati una boccata d'aria perché si fa presto a sentirsi "sbagliati" mentre si cerca di prendere una tale decisione. Purtroppo questa idea che uno va all'estero e diventa ricco è rimasta incastrata nella mentalità generale, quando invece la vita porta spesso in direzioni diverse. Io mi sono trasferita qui per la mia compagna inglese ( che neppure lei ha mai voluto imparare l'italiano!!), ma di "mio" ho trovato poco e nulla. Non ho trovato nessun lavoro che mi facesse crescere e mi mantengo facendo la cameriera. So che la situazione in Italia non è delle migliori e sono molto spaventata come qualche altra ha scritto prima di me, all'idea di rientrare alla soglia dei 40 anni, donna, in Italia, di non trovare lavoro. Poi però penso che senso abbia lo stare in UK sognando altro e non sentendosi a proprio agio e continuare a provare nostalgia di certe dinamiche e di quel calore umano di casa. Non è alla fine meglio provare? (Penso inoltre che con Covid19+Brexit la situazione sociale ed economica dell'Inghilterra non vada a migliorare nei prossimi anni comunque..). Insomma ho scritto troppo, ma volevo ringraziare l'autore del blog e tutti i commenti, per farmi sentire più "umana" e non completamente pazza mentre provo a prendere questa decisione. Grazie e in bocca al lupo a tutti!

Sergio

Pubblicato il 21-11-2020 da Sergio

Ciao a tutti e grazie a tutti.Come il resto di voi, sono capitato qui perché ci facciamo tutti le stesse domande.Io da tanti anni in USA, 25. Troppi. Ho quasi 50 anni, e credo che finalmente sto capendo che ho in mano tanta esperienza. Sono musicista classico, e se, anzi, quando rientro in Italia, aprirei una piccolissima, ma piccola eh, accademia di musica, con in mente una clientela straniera, ma non solo.Vita tranquilla, natura, andare meno di corsa, sono le cose di cui ho bisogno adesso. Si in Italia non sará tutto faile, ma sono al punto che anche fuori non é tutto rose e fiori, se si contano tutti i fattori.Grazie per i vostri bellissimi commenti e per questo blog!

Matteo

Pubblicato il 10-12-2020 da Matteo

Ciao, come tanti altri son finito qui per caso! Vivo in Germania da 8 anni, e da più di due sto valutando un rientro in Italia.Vale la pena star male all’estero ma avere un lavoro fisso?Vale la pena fare casa lavoro casa tutti i giorni? Secondo me No! Concordo con la frase, un’esperienza all’estero aiuta molto a trovare poi lavoro in Italia. Se tutto va bene finita l’emergenza COVID potró esser trasferito in una filiale della mia azienda in Italia nella mia regione (rinviato gia due volte) !La vita breve, facciamo quello che ci fa star bene! Un abbraccio

Luca

Pubblicato il 11-12-2020 da Luca

Pensavo di essere impazzito. Volevo tornare a casa nel Salento dopo 10 anni in Inghilterra dove ho costruito una famiglia, mio figlio è nato qui e dove ho conosciuto mia moglie (rumena che parla fluente Italiano e Inglese) e dove mi sono costruito una carriera come direttore di agenzia di marketing digitale.Ma la voglia di tornare, a volte forte a volte meno forte., in questi 10 anni mi ha sempre tormentato. I miei genitori invecchiano, mi perdo le estati al mare, la vita tranquilla del paesino di campagna, gli amici di una vita con i quali hai condiviso tutto nella gioventù.Poi ho trovato questo articolo, oggi che finalmente io e mia moglie abbiamo deciso di tornare in Italia, dove si parla degli stessi sentimenti ed emozioni che accompagnano queste storie. E sono così contento di essermi trovato in questo blog che mi sento risollevato.Per tornare abbiamo bisogno del mio lavoro londinese, che probabilmente potrei ancora fare a distanza visto che lavoro online con i miei clienti. Ho aperto anche un blog di marketing digitale come opzione per diventare freelance, magari un giorno, se la mia agenzia non mi lascerà lavorare dall’Italia.Mia moglie lascerebbe il suo lavoro per reinventarsi in Italia e così potremmo stare tutti e tre giù con le stesse condizioni lavorative che abbiamo qui.Sembrava una pazzia tornare, grazie a voi per il supporto nei commenti che ho letto.

Stefano

Pubblicato il 03-01-2021 da Stefano

Ciao, come tanti altri mi sono trasferito ma dall’altra parte del mondo , in Argentina a 7 anni , e vivo qui tutt’ora. Adesso ho 22 anni è quest’anno finisco la laurea all’ universita, e gioco anche a calcio. In questi ultimi due anni le cose sono andate sempre più male, finito il contratto con la squadra di calcio è qui le squadre sono messe molto male quindi non c’è un futuro e nemmeno con il lavoro della mia laurea.Come altri di voi sto pensando nel mio rientro in Italia ma la situazione per me e diversa perché ho la mia famiglia qui, e loro sono già grandi ( 53 anni) per ciò rimarranno qui. In Italia ho alcuni amici delle elementari ,da un lato ho tanta voglia di ritornare perché voglio migliorare la qualità della vita, sono stufo dei problemi che ci sono qui ma dall’ altra parte se parto lo faccio da solo.

Angelo

Pubblicato il 01-02-2021 da Angelo

ciao a tutti, abito in Belgio dal lontano luglio 2010 (per amore), e sono riuscito a costruirmi una famiglia, ed una buona posizione.lavoro in lussemburgo da 10 anni,ma é come dite voi….vado a milano dalla mia famiglia ogni 2 mesi(650 km),ma ogni volta che devo ripartire é sempre un dramma….é vero che poi,una volta ritornato in belgio,la routine ela vita quotidiana ti fanno dimenticare un po il tuo paese…é proprio vero che certe scelte ti fanno capire il valore delle tue origini..ciao a tutti!!!

Gabriella Dall’Olio

Pubblicato il 07-02-2021 da Gabriella Dall’Olio

Caro Marco, grazie per il tuo bell’articolo. Abito a Londra anche io, sono musicista, ho 55 anni e….anche per via del COVID, e della recente scomparsa di mio padre, ora sono a un bivio e….vorrei prendere entrambe le strade.Dopo 25 a Londra-quasi 26!- ho vissuto più a Londra che in Italia – ho vissuto anche a Parigi, poi in Turchia, e in Germania …insomma, sono cittadina del mondo un po’, e faccio tribù e famiglia in ogni paese. E così ho ‘fratelli e sorelle’ un po’ ovunque, e mentre mi manca la nostra bella – e bella davvero!!- Italia, vorrei potere abitare sia lì, che qui. E sto ponderando- e ti chiedo se hai risposte a riguardo- a cosa si possa fare: vorrei avere due dimore, due residenze, e magari passare il tempo qua, e la.A livello anagrafico (il tesserino sanitario, il conto in banca un po’ più semplice) e fiscale (a me sembra già di pagare le tasse UK in UK, e quelle italiane in italia, quindi cosa e più semplice/meglio da fare?)Non credo riuscirò a lasciare Londra: la sento davvero come casa mia, e ho tanti amici e tutta la mia vita professionale…però….Italia e i cari amici di sempre anche mi richiamano…..e se avessi un appartamentino in centro potrei affittarlo come airB&B quando non ci sono, e averlo a disposizione quando mi serve? Ecco il mio sogno nel cassetto di ora……..grazie e buon anno!

Elisa

Pubblicato il 21-02-2021 da Elisa

Ciao Marco, sono capitata qui per caso e leggendo il tuo post mi sono sentita pienamente identificata. Ho 28 anni, da 2 vivo a Madrid che è decisamente una città solare e piena di vita. Pur vivendo e “disfrutando” della energía che trasmette questa città, non riesco a non pensare a casa. Non riesco a non vedere il mio futuro li. Il Covid ovviamente ha ampliato la mia malinconia e la mia necessità di tornare il più possibile nella mia terra. Questa orribile pandemia mi ha fatto capire quanto sia importante vivere vicino ai propri cari, che la città è bellissima da vivere ma non per tutta la vita. Sarà che io vengo da una piccola cittadina della riviera adriatica ma ho bisogno del mio mare, della mia tranquillità, di uscire di casa e farmi una corsetta assaporando la brezza marina. Mi manca poter mangiare la domenica con i miei genitori o semplicemente prendere un caffè insieme. Mi manca la semplicità e ultimamente sto soffrendo molto questa nostalgia. Sono sicura di voler tornare e vorrei proprio riniziare a godermi la mia città come una volta, senza screditarla. Spero solo che il mio curriculum ora abbia un valore aggiunto e di trovare un altro lavoro li appena possibile. Grazie per il post, per le belle parole e per i commenti che tutti voi avete lasciato. Stasera mi sento meno sola:)

Marco Valeri

Pubblicato il 22-02-2021 da Marco Valeri

Ciao Elisa, grazie tante a te per le belle parole che hai condiviso con tutti noi. A me ha aiutato molto darmi una direzione nella vita, più che pensare a dove vivere ho pensato a cosa volessi fare della mia vita e poi lo ho seguito. Questo mi ha aiutato a vivere lontano da casa e questo potrebbe aiutarti a tornare nella tua città. Mi auguro che tu possa trovare quello che stai cercando. Un abbraccio Elisa

Mattia

Pubblicato il 05-03-2021 da Mattia

Ciao Marco, io vivo tra Francia e Svizzera da una decina d’anni.L’unico fallimento vero è quello dello stato italiano, che ci “costringe” ad andare lontano dalle nostre origini per poterci realizzare e trovare la vita che vorremmo.Purtroppo spesso ci rendiamo conto, in ritardo, che la vita che vorremmo è fatta sia dalla nostra realizzazione che dal legame con la nostra terra ed i nostri affetti. Non ti nascondo l’invidia che provo per colleghi e vicini che hanno raggiunto i miei stessi traguardi, ma vivendo nella loro terra e vicino alle proprie famiglie.

Marco Valeri

Pubblicato il 06-03-2021 da Marco Valeri

Ciao Mattia, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Purtroppo quello di cui parli è vero, io sono di Roma e se penso alla realtà lavorativa di Londra (città in cui vivo attualmente) e a quella di Roma, mi rendo conto che c'è una notevole differenza. Allo stesso tempo sono anche convinto che sia possibile realizzarsi in Italia, considerando che ci possono essere più difficoltà rispetto ad altri paesi, così come meno problematiche rispetto ad altri luoghi ancora. Vivere all'estero a me ha insegnato che l'importante nella vita è avere una direzione, un progetto da seguire, e se ce la metti tutta lo puoi realizzare ovunque nel mondo, così come hai fatto tu tra la Francia e la Svizzera, io nel Regno Unito e tante altre persone in Italia. Passa un buon fine settimana Mattia.

Sara Pisu

Pubblicato il 11-04-2021 da Sara Pisu

Tra qualche mese torno a vivere in Italia, con la mia famiglia. Noi viviamo in Francia e il motivo principale è che sono stanca di sentirmi straniera e trovarmi di fronte a razzismo, perché se sei Italiano e vivi all’estero sei per forza venuto per fame. Vivo in Francia da 10 anni e ormai so che qui non mi sentirò mai a casa anche se il mio compagno è francese e mio figlio anche. Non è una scelta facile certo, io faccio un mestiere che in Italia non è riconosciuto, la Francia mi ha persmesso di poter vivere del mio lavoro e soprattutto di formarmi e imparare. Torno in Italia senza sapere come andrà se riuscirò a vivere del mio lavoro etc.. Ma non avrò un affitto da pagare e tanti vantaggi che spesso gli italiani immigrati non vedono o non vogliono riconoscere. Non ho mai frequentato gruppi di Italiani o solo all’inizio e il motivo principale è veramente non volersi sentire immigrati, purtroppo molti italiani all’estero fanno una cattivissima pubblicità all’Italia, ne parlano male e danno l’idea di un paese da terzo mondo, sicuramente l’offerta di lavoro tende a scarseggiare, ma la maggior parte della gente lavora e se penso agli amici che sono rimasti in Italia, alla fine bene o male lavorano tutti e sono contenti, i tempi per trovare un buon lavoro sono spesso più lunghi . Non posso sapere se mi pentirò della mia scelta, ma in ogni caso se vorrò ripartire troverò il modo per farlo, per il momento non vedo l’ora di tornare in Italia.

Marco Valeri

Pubblicato il 12-04-2021 da Marco Valeri

Ciao Sara, mi dispiace per l'esperienza negativa che hai avuto in Francia. Purtroppo sono d'accordo con te, molti italiani fanno davvero una cattiva pubblicità all'estero al nostro paese, è una cosa che spesso ferisce anche me. Io ti auguro di trovare quello che stai cercando con questo passo e come dici tu, se vorrai ripartire troverai il modo per farlo. Fai buon viaggio. A presto

Chiara

Pubblicato il 21-05-2021 da Chiara

Ciao a tutti e grazie delle vostre parole ed esperienze.Mi hanno fatto capire che quello che penso e sento è normale e condiviso da tanti expat, e che ci sta ad avere dubbi, posticipare le decisioni e anche cambiare idea.Mi ha fatto tanto piacere leggere l’articolo e i commenti e mi ci sono ritrovata al 1000×1000.In bocca al lupo a tutti per i vostri progetti

Benny

Pubblicato il 18-07-2021 da Benny

Caro Marco, mi trovo in una situazione simile a tanti racconti qui letti.Leggere questa pagina mi ha un po’ rinfrescata, fatta sentire meno “sola” e al tempo stesso rattristato.Vivo in UK da poco più di 5 anni, andata via dall’Italia per svariate ragioni.. mi sentivo un po’ soffocare da famiglia, circolo di persone che frequentavo e al lavoro si andava avanti di contrattini in contrattini.Qui in UK ho un lavoro indeterminato da quando sono arrivata e per i primi due anni è stata dura ma ancora era una sorta di novità. Ero partita con l’idea di starci un paio di anni,poi la situazione sentimentale è cambiata ed ho conosciuto il mio attuale compagno (italiano anche lui per fortuna). Sono molto legata a lui ma sto sentendo tutta questa nostalgia verso la famiglia, i ritmi lenti, la natura, una giornata di sole continuata (il clima qui mi abbatte parecchio), un weekend di spensieratezza con amici di un tempo. Pensare di perdermi i piccoli eventi dei miei cari, mi sta spezzando piano piano.Mi rendo conto di non aver mai accettato responsabilmente il fatto di essere qui, posticipando una o più decisioni perché confusa. Lo sono ancora!Nei consigli precedenti ho letto spesso di direzione che si vuole prendere, spinta ed obiettivi, cosa si desidera fare…ma nel mio caso non lo so onestamente.Un caro saluto a tutti, grazie per la condivisione!!

Marco Valeri

Pubblicato il 22-07-2021 da Marco Valeri

Ciao Benny, grazie di aver condiviso i tuoi pensieri e la tua esperienza. Guarda ti capisco perché ho provato le tue stesse emozioni fino a quando ho iniziato a sentire Londra un po' più casa mia, forse in quest'ultimo anno. Per me la differenza l'ha fatta avere una direzione nella vita, che nel mio caso è stato il lavoro nel quale mi sono riuscito a realizzare a Londra. Mi manca la mia famiglia e purtroppo quest'anno ho perso anche mio padre, quindi la distanza con l'Italia si fa sentire, ma continuo ad andare avanti perché ho capito in qualche modo qual è la mia direzione. Dopo diversi anni lontano dall'Italia mi rendo conto che non è tanto dove vivi ma quello che vuoi dalla vita. Quindi se fossi in te mi farei questa domanda: cosa voglio dalla mia vita? Sono sicuro che sei nella condizione di rispondere e che dopo averlo fatto riuscirai a capire meglio qual è il paese in cui puoi realizzare la tua ambizione di vita. Un caro saluto a te. A presto

Daniela

Pubblicato il 10-09-2021 da Daniela

Marco,Anch’io sono capitata qui per caso ed ho apprezzato tantissimo il tuo articolo. Ti ringrazio di cuore.Ti suguiro’ su Facebook!

Alex

Pubblicato il 14-09-2021 da Alex

Ciao, mi unisco al coro di quelli che stanno pensando di ritornare dall’Inghilterra. Per me è difficile, faccio il professore universitario, quindi continuare il mio lavoro in Italia è impossibile. Poi so che molti che sono tornati in Italia sono ripartiti dopo poco. Però è anche vero che l’Inghilterra sta colando a picco, e i sacrifici fatti per lavorare e restare qui sembrano sempre meno giustificati. O forse sono io che sto invecchiando (quasi 50!). Però noi che siamo stati così coraggiosi (o pazzi) da partire, certamente siamo abbastanza coraggiosi (o pazzi) da tornare.Saluti a tutti!

Raffaele Nicosia

Pubblicato il 18-10-2021 da Raffaele Nicosia

Ciao Marco,Innanzitutto ti ringrazio per quello che hai scritto e ringrazio anche gli altri lettori per aver condiviso il loro pensiero.Io forse appartengo ad un’altra categoria, nel mio caso la decisione di trasferirmi in UK è stata forzata dalla necessità di avere una stabilità economica per creare una famiglia.In 6 anni sono ho realizzato tante cose… sono riuscito a ottenere quella carriera da Full Stack Developer che da sempre sognavo, ho sposato la donna che amo, sono diventato padre e ho comprato macchina e casa, eppure non riesco ad essere felice come quando sono giù in Sicilia dai miei.Il lockdown non ha migliorato la situazione, mi sono sentito privato della possibilità di poter tornare a casa quando più ne avevo bisogno dato che non c’erano voli e io avevo dei lutti da piangere…Ma la cosa che più mi spinge a tornare è mio figlio Lorenzo.Secondo il mio parere è di sacrosanta importanza che lui abbia un rapporto reale e non virtuale con i nonni e gli zii.In più c’è la paura del tempo che passa inesorabilmente per tutti e con questo voglio dire che i nostri genitori stanno invecchiando, chi ci sarà a prendersi cura di loro quando ne avranno bisogno come loro hanno fatto con noi?Non ho mai pensato, nemmeno il primo giorno che misi il primo piede in UK, di rimanere a vita… ho sempre voluto “realizzare e portare a casa”. È in certo senso credo di esserci riuscito perché la compagnia per cui lavoro permetterebbe di lavorare completamente da remoto.Qui la mia domanda: sapete per caso qual è la burocrazia da affrontare attorno al mio caso per avere tutto in regola?

Mykahylo / Misha

Pubblicato il 10-12-2021 da Mykahylo / Misha

Io mi trovo in una simile situazione, in quanto ho mia moglie che è Polacca e parla italiano, più una bambina piccola.Ho tantissima voglia di tornare in Abruzzo, ma la paura di non poter trovare il lavoro nei 35 Anni (non nato in Italia) e senza laurea, è forte.Viviamo a Londra chi mia moglie oramai odia, senza amici ne famiglia, quando torniamo in Italia per le vacanze è bellissimo rivedere gli amici, mio fratello e i genitori che purtroppo invecchiano.Poco tempo fa ho avuto offerta di lavoro a Milano per 1500 euro al mese, ma essendo solo che lavora (moglie con la bimba di un anno), la città sembra troppo costosa per sopravvivere.Penso di rifiutare l’offerta.A questo punto anche la situazione a Londra è peggiorata, costi sono aumentati e neanche qui è sostenibile.Quindi stiamo sperando per la casa popolare, in più sto per iscrivermi a web development bootcamp, così forse riuscirò a cambiare il lavoro.Mi chiedo ne vale la pena a rimanere qui in UK? Ho appena preso anche la cittadinanza

Mykahylo Misha

Pubblicato il 10-12-2021 da Mykahylo Misha

Ciao Raffaele, Ti capisco sul fatto del figlio che dovrebbe avere i nonni e zii, e sul fatto che anche nostri genitori avranno bisogno di noi a certo punto. Io sto per cominciare web dev bootcamp per poter avere un probabile lavoro da remoto un giorno. Ti auguro che tuo datore di lavoro ti permette di vivere in Italia dandoti possibilità di stare più vicino alla famiglia.

Nicole

Pubblicato il 12-02-2022 da Nicole

Ciao Marco,grazie per le tue belle parole e per aver innescato questa catena di commenti e riflessioni. Sono capitata su questa pagina a caso, come tanti cercavo risposte ad un dilemma che mi porto dentro da qualche mese. Vivo in Scozia da 10 anni, ero solo una ragazzina quando sono arrivata e so di aver ottenuto tante vittorie personali da quando sono qui. Ho un lavoro che mi appaga, ho un compagno leale, abbiamo casa nostra e non ci manca nulla. Mia sorella in Italia ha da poco avuto un bambino e per me è stato come un campanello di allarme. Ho il terrore di non fare parte della vita di questo bambino perche vivo nella telecamera del cellulare e anche se lo vedo ogni giorno non posso interagire come vorrei. In aggiunta, il covid, come in tanti hanno riportato, mi ha costretta a stare lontana da casa per un periodo lungo nel quale ho sentito la forte mancanza della mia famiglia. Immagino che il dilemma nella mia testa sia dovuto dal fatto che da un lato so che qualora tornassi in Italia dovrei rinunicare ad uno stile di vita che tanto ho combattuto per ottenere e che egoisticamente credo di meritarmi. Dall’altro, penso ai miei genitori che stanno invecchiando e a questo bambino che vorrei vivere nel quotidiano. Insomma, mi trovo nel mezzo di una scelta importante e vorrei sapere come le altre persone siano arrivate ad una conclusione e sentire le loro storie oggi.Un abbraccio grande!Nicole

Sara

Pubblicato il 07-03-2022 da Sara

Ciao Marco,questa notte in preda all’insonnia a causa del “rientriamo si o no” mi sono letta d’un fiato tutti i commenti, e mi conforta sapere che non sono la sola a provare questi sentimenti dì incertezza!Ma c’è qualcosa che io provo e che non ho ritrovato in nessuna testimonianza, cioè il fatto che si finisca a volte per percepire che Bisogna tornare anche se non lo faresti nell’immediato ma la lungimiranza ti porta a pensare che sia giusto così.Mi spiego, viviamo in Francia da 7 anni, le nostre figlie erano piccolissime quando siamo arrivati, una appena nata. Dovevamo restare qualche anno per un’esperienza all’estero e gli anni sono diventati tanti.Il fatto è che ormai qui ci sentiamo bene, a casa, siamo stati accolti benissimo e abbiamo stretto amicizie fraterne. Ma il tempo passa, molti amici sono partiti, siamo sempre un po’ solo noi quattro e soprattutto sentiamo che non potremo restare per sempre, non vorremmo invecchiare qui.I figli crescono e si radicano, ci sono tappe scolastiche che se possibile sarebbe meglio rispettare, così stiamo pianificando dì rientrare per far iniziare le medie alla grande in Italia, perché possa avere una formazione scolastica anche nella sua lingua Natale in un periodo in cui non saper scrivere bene è ancora concesso.La nostra paura è passare questo momento perché non abbiamo saputo essere lungimiranti e svegliarsi un giorno rendendosi conto che loro non vorranno più rientrare perché il loro paese sarà questo mentre noi sicuramente ad un certo punto vorremmo riavvicinarci.Eppure ancora oggi dopo le vacanze, che sono sempre rigorosamente in Italia, noi siamo felicissimi dì tornare qui e a volte anche dì lasciarci il peso della sensazione dì oppressione familiare che percepiamo a casa.Cosa ne pensi? Siamo gli unici ad avere questi pensieri?Siamo tutti cambiati e maturati da questa esperienza, siamo bilingue e aperti al mondo, abbiamo anche il timore dì perdere tutto quello che abbiamo guadagnato qui, anche in termini dì unione familiare, fagocitati da tutto il contesto.Nessuno mi sembra ha parlato dì quanto in realtà possa essere euforico essere stranieri all’estero, a me crea dipendenza. Sei speciale quando sei qui e anche quando torni per le vacanze. E se torni per sempre? Difficile adattarsi all’idea dì perdere questa sensazione…Un fiume dì parole perdonami ma il tuo articolo e i commenti dì tutti hanno colto nel segno!Buona fortuna per le tue scelte a Londra!Sara

Marco Valeri

Pubblicato il 09-03-2022 da Marco Valeri

Ciao Sara, grazie per aver condiviso la tua bellissima storia e perdonami se ti rispondo in ritardo. Forse hai proprio ragione, vivere all'estero ci fa sentire speciali, sia quando siamo qui, sia quando torniamo a casa. Io ho fatto i conti con l'indecisione se tornare in Italia o rimanere a vivere all'estero quando ho smesso di pormi la domanda sbagliata. Prima pensavo sempre "Devo vivere a Londra o tornare a Roma?". Un bel giorno ho capito che questa era la domanda sbagliata, così mi sono chiesto: "Cos'è che voglio dalla vita?". Per me la risposta è stata il mio lavoro, che è una cosa che mi rende felice, appagato e di cui non voglio fare a meno. Dato che qui a Londra ho più opportunità e una carriera che va bene ho deciso di andare avanti in questa città. Rispondere a questa domanda ha fatto davvero la differenza. Se ti va magari prova a rispondere anche tu: cosa vuoi dalla vita? Magari anche tu, come me, capirai che non è tanto dove vivi ma quello che vuoi fare. Per le tue figlie io penso sinceramente che alla loro età si sta bene un po' ovunque. Ma non è tutto. Non sai nemmeno quali saranno le loro scelte quando saranno più grandi. Magari, come te, quando saranno grandi, si trasferiranno in un altro paese ancora, che non sarà né la Francia e né l'Italia, perché avranno anche loro voglia di scoprire il mondo. Grazie ancora per aver condiviso la tua esperienza. Ti auguro davvero il meglio Sara.

Alice

Pubblicato il 27-04-2022 da Alice

Ciao Emanuela, posso chiederti come hai fatto a convincere tuo marito?Io vivo in Germania da 10 anni dove sono felicemente fidanzata ma non ne posso più di vivere lontana dall’Italia dove ho mia mamma da sola. Ho paura anche di avere dei figli perché temo che mi legherà qui. Grazie, Alice

Ilaria

Pubblicato il 04-05-2022 da Ilaria

Buongiorno a tutti, anch’io come molti sono capitata su questo blog per caso e assillata dai vari sentimenti descritti da Marco.La domanda che più mi pongo è: ne vale la pena tornare in Italia?La risposta è subito sì, un grande sì, però allo stesso tempo c’è la paura di fallire e di sbagliare decisione.Quale sarà la cosa giusta da fare?Mi chiamo Ilaria ho 27 anni e da 3 anni e mezzo vivo in Germania, paese che mi ha cresciuta e formata e al quale devo molto ma non è casa.Ma se tornassi in Italia, sentirà che quella è casa mia? Avrò nostalgia talmente tanta da rimpiangere la scelta? Come sapere cosa fare?Grazie a chi risponderàIlaria

Irene

Pubblicato il 05-07-2022 da Irene

Ciao Alice, mi permetto di risponderti anche se hai chiesto a Emanuela. Io vivo da 16 anni in Germania e tornerò in Agosto in Italia con il mio compagno (che non parla italiano) e nostra figlia di 6 anni. Io cercherò lavoro in Italia (visto che ho 37 anni la cosa mi terrorizza un po´) e il mio compagno fará avanti e indietro dalla Germania.Abbiamo la fortuna che lui sia sempre stato in trasferta per lavorare, quindi non cambierà più di tanto sotto questo punto di vista.Non ti nascondo che per noi é stata una decisione abbastanza sofferta…mesi e mesi di discussioni. Anche io sono mossa dal desiderio di stare vicina alla mia famiglia dopo tanti anni all’estero e non ci sono tante controargomentazioni che reggano, siamo d’accordo che se proprio non funzionasse torneremo in Germania, ma credo che valga la pena di provarci!Nostra figlia é triste di lasciare i suoi amici qui ma anche felice di andare a vivere vicino ai nonni, credo che sarà la prima ad ambientarsi 🙂

Giulia

Pubblicato il 09-09-2022 da Giulia

Ciao Marco,Grazie per questo articolo, ti ho letto in un momento particolare. Grazie anche a tutti gli altri commenti che mi fanno sentire compresa e “in compagnia” :).Infatti mi rivedo in quasi tutto ciò che hai scritto e mi rileggo in tanti dei commenti lasciati sotto l’articolo.Vivo da 7 anni in UK – ad Oxford – dove, come hai scritto anche tu, davvero ho imparato tantissimo e sono cresciuta sia professionalmente che umanamente. Le opportunità che ho ricevuto e ho colto in questi anni sono state ineguagliabili. Recentemente ho anche preso la cittadinanza inglese, che è stata una bella coronazione del mio tempo speso qui.Diciamo che questa sensazione di mancanza di casa per me c’è sempre stata in sottofondo, a volte ho permesso che la malinconia si facesse più spazio, altre volte, per il mio bene l’ho lasciata scivolare concentrandomi su tutto ciò che di bello ho costruito qui.Quando dico malinconia di casa intendo quel tempo passato con gli amici senza dover contare i giorni e le ore disponibili per stare insieme, fare quella passeggiata con i nonni senza dover pensare a quale unico giorno di quella settimana in cui sei “a casa” puoi dedicare loro, poter vedere tua mamma decidendo all’ultimo minuto o magari farti lasciare il “tupperware” per cena da scaldarti a casa e sentirti più amato.Piccole cose che col tempo però sono diventate più ingombranti fino a fare domandare anche a me “ha ancora senso stare così lontani per il mio lavoro? Ha senso perdersi quei momenti semplici o piccole celebrazioni con le persone che ami?”Finalmente mi sono data una risposta, e la risposta è no. Credo ci siano diversi periodi nella vita. Quando sono partita avevo 24 anni ed ero neolaureata, volevo vedere cosa potevo imparare all’estero e volevo farmi travolgere da una nuova cultura. Ora ho bisogno di quel calore semplice, di quei momenti che sono sempre rari e contati quando si vive fuori Italia.Ho un compagno inglese che per fortuna (e grazie a tanta sua determinazione) ha un suo business e può lavorare da ovunque e dopo tante conversazione e anche discussioni ha deciso che anche a lui piacerebbe vivere in Italia. Senz’altro non sarà semplice, ci saranno dei compromessi da prendere, tanta pazienza e supporto da dare a me stessa e al mio partner, però abbiamo deciso di rientrare in Italia in prossimo anno 😀Io sono infermiera e sto iniziando a vedere tutte le possibilità che ho (che con mio stupore) sembrano essere migliori delle aspettative, e piano piano inizieremo a fare passi più concreti verso questa nuova vita.Non vi nascondo che il salto faccia un po’ paura, ma procrastinare su qualcosa che davvero vuoi dentro non ha più senso. Son passata da quel mondo delle idee e del timore a quello dell’ “okay, vediamo che opportunità ho e come me le posso prendere”. Voglio tornare in Italia per viverci diversamente, non farmi abbattere da tutte le lamentele e la negatività dilaganti, ma voglio contribuire positivamente e perchè no, magari anche cambiare qualcosa!Rileggerò l’articolo quando avrò bisogno di sostengo.In bocca al lupo a tutti!Giulia

Giulia

Pubblicato il 09-09-2022 da Giulia

Ciao Ilaria,Ho lasciato anche io un commento con la mia storia. Guarda, ti capisco, anche io per anni (e ancora oggi ad essere onesta) ho avuto questi pensieri e queste domande ricorrenti.Alla fine la risposta che mi do è che IN TUTTE LE SCELTE CHE PRENDIAMO quotidianamente, a partire dal colore di calzini che decidiamo di indossare la mattina, possiamo rimpiangere quello che abbiamo o non abbiamo fatto.Quindi tanto vale accettare che non c’è una scelta giusta o una sbagliata in maniera universale e assoluta, tutto dipende da come tu decidi di vivere quella scelta.Inoltre, questo timore (che come ho scritto, conosco anche io) credo che si manifesti in maniera ingigantita – nel peggior scenario, che potrebbe essere tornare in Italia e rimpiangere totalmente la scelta, non sarebbe la fine del mondo 🙂 potresti sempre rifare la valigia e partire di nuovo per la Germania o un altro paese. Quello che intendo dire, è che anche se in effetti la tua scelta non si dimostrasse la migliore, c’è sempre una soluzione.Potrebbe essere utile mettere nero su bianco i pro e i contro della Germania a confronto con l’Italia – magari per fare più chiarezza in te stessa.Buona fortuna 🙂Giulia

Elena

Pubblicato il 21-09-2022 da Elena

Ciao Marco, se sono qui a scriverti è perché la mia famiglia ed io ci troviamo allo stesso bivio, con l’elemento aggiuntivo di un figlio di 10 anni cresciuto sempre all’estero (Messico, precisamente, dove viviamo da 13 anni) e spaventatissimo all’idea di andarsene, pur conoscendo bene l’Italia e parlando perfettamente italiano.Mio marito ed io siamo cresciuti molto qui, la possibilità di tornare anche c’è, ma ciò che ci frena è il timore di distruggere la felicità di nostro figlio (che ha una vita scolastica e sociale molto ricca, passa le giornate sempre all’aperto – complice il clima sempre mite e ampi spazi verdi per giocare – e ha trovato la sua famiglia fra quelli dei suoi amici).Temo che l’Italia non possa offrirgli ciò che sta vivendo e che finirebbe per chiudersi in casa o non riuscire ad inserirsi.Quando poni la domanda “cosa vuoi veramente”, la risposta è “il meglio per mio figlio”, senza purtroppo poter prevedere ciò che per lui significherebbe lasciare il Messico per sempre…

Marco Valeri

Pubblicato il 24-09-2022 da Marco Valeri

Ciao Elena, Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Hai tutta la mia stima nel mettere davanti alle tue scelte la felicità di tuo figlio, devi essere proprio una brava madre. Immagino che non sia una scelta facile la tua. Ad ogni modo, penso che la felicità di tuo figlio sia anche legata alla tua e a quella di tuo marito, quindi è bene prendere una decisione che possa essere ottimale per tutta la famiglia. Per prendere una decisione anche relativa a questo bivio in cui ti trovi tra l’Italia e il Messico, potresti anche considerare l’idea del futuro di tuo figlio. Mi spiego meglio. È vero che ora non puoi sapere se un trasferimento tra questi due paesi possa migliorare o meno la qualità della sua vita nel breve periodo, però puoi valutare cosa il Messico e l’Italia possano offrirgli in futuro, quando dovrà scegliere l’università e/o una carriera lavorativa. In poche parole, quale dei due paesi gli offre più opportunità per il futuro? Data la tua esperienza tra l’Italia e il Messico, sei la persona, assieme a tuo marito, migliore per trovare la risposta giusta. Ho aggiunto una domanda alla tua domanda iniziale ma spero che quest’ultima possa chiarirti un po’ le idee. Vi auguro il meglio.

Mario

Pubblicato il 11-10-2022 da Mario

Ciao Marco,Sono Mario, prima di tutto ti ringrazio immensamente per aver scritto questo articolo e aver condiviso la tua esperienza, te ne sono davvero grato, le informazioni incluse sono utilissime.Secondo, mi chiedevo se potessi risolvere un mio dubbio sulla doppia tassazione. Io, mia moglie e mio figlio, stiamo per muoverci in Italia a dicembre. Al momento viviamo in America, e ci avviciniamo perché mio padre vive in Italia da solo e, a 76 anni, comincia a perdere colpi quindi è il momento di avvicinarsi.La buona notizia è che la compagnia di software Americana per la quale lavoro in remoto da anni mi permetterebbe di vivere oltre oceano e lavorare dall’Italia dove affitteremo per un po’. Correggimi se sbaglio, immagino che io debba comunque continuare a pagare le tasse che verso tramite la compagnia essendo quelle automatiche, ma per quanto riguarda l’Italia? A parte l’IVA su quello che acquisto e alle spese da residente, dovrei comunque pagare le tasse all’Italia sul mio stipendio? Ho sentito anche di uno status fiscale di tipo “nomade” ma non sono riuscito a trovare informazioni sostanziali a riguardo.Se hai qualche altra dritta te ne sarei ultra grato.Ciao, e saluti dagli USA

Federica Voci

Pubblicato il 14-11-2022 da Federica Voci

Grazie per le tue parole. Semplici ed efficaci. Anche io dopo 12 anni a Parigi mi chiedo se tornare. La mia strategia è passare sempre più tempo a Roma e poi decidere. Dopo il dottorato ho deciso di venire qui per lavorare ma anche per la libertà che vivere a Parigi mi trasmette ma la nostalgia è forte e sono stanca : all’estero devi sempre dimostrare di essere più bravo degli altri. Ed è faticoso.

Annalisa

Pubblicato il 09-01-2023 da Annalisa

Sono felice di aver trovato questa pagina.22 anni in spagna, avevo 20 anni quando sono partitaE oggi penso a tornareVedo qui tanta gente che dice esattamente come mi sentoNon riesco a decidire.

Flavia

Pubblicato il 09-01-2023 da Flavia

Grazie per aver condiviso il tuo pensiero.Dopo nove anni a Cambridge, mi sento un po’ stufa dell’Inghilterra e ho tanta nostalgia di casa, ma l’idea di tornare in Italia a 35 anni con l’incertezza delle prospettive lavorative mi sta tenendo bloccata.Comunque me lo sento…il 2023 sarà l’anno della svolta!

Chiara

Pubblicato il 12-01-2023 da Chiara

Gentilissimo Marco,ti ringrazio per aver condiviso queste parole, che trovo ora così utili in un momento di bisogno.Il mio ragazzo (italiano) ed io abbiamo deciso, dopo oltre 5 anni a Parigi, di ritornare a vivere in Italia, dandoci un anno e mezzo di tempo per prepararci al trasferimento.Ho vissuto i miei anni qui in maniera molto sofferta, ma negli ultimi due anni ero riuscita finalmente a trovare una mia dimensione, ho un lavoro sicuro e mi sento a casa. Sono contentissima di tornare, ma ho anche una fifa gigantesca. A vampate ho già nostalgia di tante cose qui, benché manchi un anno e mezzo al grande passo.Ciononostante, mi rendo conto di quanto la vita sarà più facile giù (la vita di tutti i giorni), e di quanti aspetti positivi ci siano a trasferirsi. I commenti di tante persone qui mi confermano ancora di più quanto abbiamo fatto la scelta giusta, e che se non tornassi rischierei di pentirmene per tutta la vita. La parte lavorativa/welfare fa paura perché rispetto alla Francia ci sono molte meno garanzie, ma onestamente, come hai sottolineato, le mie priorità sono altre. Non vivo per il lavoro, ma lavoro per vivere, e come si dice dalle mie parti, “Cumbinìn” (ci si può arrangiare)!

Marco Valeri

Pubblicato il 15-01-2023 da Marco Valeri

Ciao Chiara, grazie tante per aver condiviso la tua esperienza. Come dici tu, "non si vive per lavorare ma si lavora per vivere". Sono dell'idea che non è tanto dove andiamo ma è quello che vogliamo a fare la differenza, e se vi sentite di fare questo passo si vede che è quello che in questo momento della vostra vita volete. Inoltre, se un domani cambiate idea, Parigi è sempre lì. Vi auguro il meglio a te e al tuo ragazzo. A presto

Angelo

Pubblicato il 07-03-2023 da Angelo

Buongiorno Marco, ho letto attentamente il tuo articolo e mi hai convinto a rientrare in Italia, in Sicilia, dove si può vivere tranquillamente, almeno spero.Ti ringrazio Angelo

Isabella

Pubblicato il 25-03-2023 da Isabella

Che bell’articolo…Sono italiana e vivo a Londra e quello che ho letto rispecchia esattamente il mio pensiero.Sono proprio nella fase critica in cui penso che vorrei tornare in Italia e tutti mi dicono: cosa aspetti? Fallo!Ma ciò che mi blocca è la mancanza di lavoro. Spero al più presto di arrivare ad avere una risposta e a superare questo momento di profonda confusione.

Leonardo Pitzalis

Pubblicato il 05-04-2023 da Leonardo Pitzalis

Ciao Marco. Ho letto il tuo articolo e lo trovo molto interessante ma anche educativo.Io sono genitore e ho agevolato mia figlia a studiare prima e lavorare poi all’estero. Ho lasciato amaramente la mia isola alla ricerca di lavoro all’estero prima da ragazzo poi da anziano. Ora vivo in Germania.Anche io consiglierei a tanti giovani italiani che intendono varcare le Alpi e fare nuove esperienze di studio o di lavoro. Ciò ti apre la mente, ti rende responsabile e arricchisce la personalità ad ognuno di noi. Anche per me vivere all’estero mi ha dato tanto.Però sai che dopo una certa età è giunta l’ora di fare le valigie e di rientrare nel nostro Bel Paese. Spero che questo tuo racconto sia da monito per tanti giovani italiani.

Tanja

Pubblicato il 29-04-2023 da Tanja

Ciao Marco,Grazie per il tuo articolo! Mi trovo in una situazione simile. Vivo all’estero da molti anni (5 anni li ho vissuto in Galles e altri 10 in Germania). Ho 46 anni, dunque non più giovanissima. Ho una grande nostalgia di ritornare in Italia anche se non so bene cosa aspettarmi veramente dopo tutti questi anni. La cosa che mi frena al momento di ritornare, è la situazione lavorativa.Comunque, ti auguro tanto successo e tante cose buone sul tuo percorso.Cari saluti,Tanja