
Che senso ha viaggiare? Viaggiare ha aperto la mia mente
- Autore: Marco Valeri
- Pubblicato il: 25-06-2023
- Ultima modifica: 25-06-2023
- Commenti: 78
È mattina presto e sono da poco arrivato all'aeroporto di London Heathrow.
Qui mi aspetta un breve volo fino a Milano.
Domani ci sarà una riunione nella sede di Google Italia dove vado a rappresentare una società per cui sto lavorando.
Una cosa abbastanza importante per il mio lavoro.
Eppure la cosa che mi mette in fibrillazione come un bambino a Natale, è l'idea di partire per una nuova avventura, per un nuovo viaggio.
Volo da solo e nonostante questo ho deciso di anticipare il mio itinerario di un giorno per vedere Milano.
È tanto che non ci vado.
Poi è da tempo che tutti mi dicono che è cambiata tanto, in meglio.
A Londra ne parlano tutti molto bene.
Quindi sono curioso.
E la mia curiosità mi porta alla mente un'altra domanda.
Perché viaggiare?
Che senso ha?
Così ho deciso di mettere giù qualche pensiero durante le giornate di questo piccolo viaggio.
- Viaggiare libera la mente
- Viaggiare e tornare in contatto con me stesso
- Viaggiare significa scoprire
- Viaggiare e scoprire ciò che conta veramente
Viaggiare libera la mente
Amo viaggiare di mattina presto.
Oppure la sera tardi.
Sono due orari non troppo comodi per viaggiare.
Viaggiare di mattina presto significa svegliarsi che è ancora buio.
Ci sono delle difficoltà o delle spese maggiori per raggiungere gli aeroporti.
Lo stesso la sera.
Magari arrivi a destinazione e non ci sono più i mezzi pubblici.
Ti devi arrangiare ed in ogni caso arrivi a notte inoltrata a destinazione.
Eppure questi sono gli orari che preferisco.
Perché?
Perché non ci sono tante persone che viaggiano.
Certo non sempre, ma in linea di massima è così.
Viaggiare mi libera la mente dai problemi che lascio a casa.
Viaggiare mi dà l'occasione di vedere la mia vita di tutti i giorni con un'altra prospettiva.
Quasi con occhi esterni, diversi, nuovi.
Viaggiare per me è quasi un atto di meditazione, così cerco di prepararmi alla pratica al meglio, a cominciare dalla partenza
Viaggiare e tornare in contatto con me stesso
Viaggiare mi aiuta a tornare in contatto con me stesso.
Le cose che mi piacciono.
Le cose per cui mi piace spendere i miei soldi e il mio tempo.
Sarà che anche viaggiare è una di queste.
Ho passato le ultime settimane a lavorare a diversi progetti.
Fisso sul computer, da mattina a sera.
Questo piccolo viaggio, seppur per lavoro, mi ha dato modo di avere qualche ora libera, lontano dal lavoro, dalle scadenze.
E questo è proprio l’effetto che hanno i viaggi.
Così dopo essere arrivato a Milano di domenica mattina, ho posato la valigia, mi sono fatto una doccia e sono uscito.
Una passeggiata in centro da solo.
Parco Sempione, che bello.
Pieno di eventi, persone: amici, famiglie, coppie.
L'essenza di una domenica italiana.
Da lì sono arrivato fino al Duomo di Milano e poi sono passato per Galleria Vittorio Emanuele II.
La Feltrinelli al centro di Milano è veramente grande.
E lì mi sono perso tra i libri.
Dopo aver passato gli ultimi mesi a leggere manuali di marketing, comunicazione e programmazione mi sono perso nella letteratura.
Nella lettura piacevole, quella bella, quella che dà emozioni, quella che racconta qualcosa che è successo lontano da noi o nell'immaginazione di qualcun altro, ma che tra una lettera e l'altra riviviamo nella nostra mente.
Yoko Ogawa, una delle mie autrici preferite.
L'ho scoperta per caso qualche anno fa, sempre durante un viaggio.
Avevo comprato l'Internazionale da leggere in aereo e in quel numero venivano presentati diversi racconti di scrittori giapponesi.
Mi innamorai di quello di Yoko Ogawa.
A Milano ho comprato un suo piccolo libro, che per me ha un gran valore personale, che prende nome di Una perfetta stanza d’ospedale.
L’ho cominciato a leggere già dentro la Feltrinelli che ha tanti spazi per chi si vuole fermare e perdere nel fantastico mondo dei libri.
Poi ho voluto dare piacevolmente fiducia a Riconquista il tuo tempo di Andrea Giuliodori.
Una lettura completamente diversa.
Si tratta di un ragazzo che vive a Londra, uno dei blogger più bravi d’Italia, che ha scritto questo curioso libro.
Non l'ho ancora letto ma se sei alla ricerca di più tempo e di un tempo di qualità per la tua vita ti consiglio di visitare il suo blog.
Viaggiare significa scoprire
Viaggiare significa cercare, trovare e scoprire cose nuove di questo mondo.
Mi piace molto questo aspetto del viaggio.
Arrivare in un posto che non conosci.
Vedere con i tuoi occhi le tracce della storia di una città.
Un paesaggio diverso.
Come le cose funzionano anche quando sono organizzate in maniera diversa a dove vivi tu.
E questa è anche una cosa simbolica per la nostra vita.
Scoprire.
Ma anche riscoprire.
A Milano ci sono stato tante volte.
E’ la città dov'è nata mia madre e che mi ha spinto a scrivere un’intera guida su come si vive a Milano.
Ho trovato cose nuove.
Milano sta crescendo velocemente, di giorno in giorno.
Camminando per il centro ho visto come la città è cambiata rispetto all'ultima volta che ci sono venuto e wow!
Dobbiamo essere veramente orgogliosi della nostra Milano.
E’ una città che oggi non ha nulla da invidiare alle principali capitali europee.
Viaggiare e scoprire ciò che conta veramente
Quando viaggi capisci anche cos'è che conta veramente nella tua esistenza.
Cos'è che ti manca della tua vita di tutti i giorni quando viaggi?
Fermati un attimo a pensare a questo la prossima volta.
Ti aiuterà a capire cos'è importante.
A Milano mi sono fermato a pensare a questo aspetto mentre la mia domenica da turista giungeva al termine.
Amo continuare a scrivere per questo progetto e questa per fortuna è una cosa che posso fare anche (e forse soprattutto) in viaggio.
Mi è mancata la compagnia della mia ragazza.
So che la rivedrò tra qualche giorno e quindi non è che sento una forte nostalgia.
Sarebbe strano se fosse così.
Quello che mi manca è come lei riempie le mie giornate.
Sempre sorridente, con i suoi mille piani in testa che riempiono le mie giornate piacevolmente.
Se fossi venuto qui a Milano con lei saremmo andati a vedere mille cose in più e a trovare amici e conoscenti.
Insomma, durante un viaggio abbiamo modo di capire quello che ci manca realmente e quello che non ci manca.
Ad esempio non mi è mancato parlare inglese.
Che bello l'italiano.
Che bello parlare nella propria lingua.
Conclusione
Ho scritto questo articolo in più riprese.
Avrai avuto modo di capirlo durante la lettura.
Ora è il momento di andare a questa riunione che è anche una cosa importante per la mia carriera.
In serata mi aspetta un treno per Roma e poi tornerò alla mia vita di tutti i giorni a Londra.
Ovviamente con qualcosa in più da raccontare e con la mente libera dai pensieri.
Mi aiuterà a rimettermi a lavoro dando il meglio.
Ci vediamo in giro.
A presto.

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